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Costituita nel 1930 è l’associazione professionale dei bibliotecari italiani. Gli obiettivi della sua attività sono: promuovere un servizio bibliotecario che tenga in considerazione l’utenza; svolgere il ruolo di rappresentanza professionale in ogni ambito culturale, scientifico, tecnico, giuridico e legislativo; sostenere ogni azione utile a garantire una qualificata formazione professionale.
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La Biblioteca Vaticana custodisce un ricchissimo patrimonio composto di circa 180.000 volumi manoscritti, 1.600.000 di libri stampati, più di 8.600 incunaboli, 300.000 tra monete e medaglie, 150.000 fra stampe, disegni e matrici, e oltre 150.000 fotografie. L’accesso è consentito solo agli studiosi del settore e dopo la procedura di ammissione.
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La biblioteca si articola in due sedi: la sala storica, al quarto piano di palazzo Chigi e la moderna sala delle Colonne, collocata al primo piano dell’ex monastero di San Silvestro in Capite, in via della Mercede 96. Il patrimonio librario è costituito da circa 30.000 volumi e da 200 abbonamenti a riviste e periodici. Il materiale bibliografico è prevalentemente di natura giuridico economica. Negli anni si sono costituiti due nuovi fondi principali, incentrati sulla bioetica, sulle biotecnologie e sulle scienze della vita, per le necessità di documentazione del Comitato nazionale per la bioetica e del Comitato nazionale per le biotecnologie, la biosicurezza e le scienze della vita, che operano all’interno della Presidenza del Consiglio. La biblioteca dispone anche della raccolta delle leggi e decreti del Regno d’Italia e della Repubblica Italiana, della collezione del Foro Italiano, di commentari alla Costituzione e al Codice civile e delle principali enciclopedie giuridiche.
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Nella sede di Palazzo della Minerva, questa biblioteca mette a disposizione un patrimonio composto da 700.000 volumi, 3.000 periodici e 600 giornali italiani e stranieri, la più importante raccolta di Statuti dei Comuni e delle corporazioni dal tardo Medioevo all’Età contemporanea e molto altro ancora. La Biblioteca del Senato va incontro alle aspettative di un pubblico eterogeneo, in particolare nei settori del diritto e storia del diritto, storia, storia locale italiana, scienze politiche, storia dei media e giornalismo, documentazione parlamentare.
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La Biblioteca della Banca d’Italia fu costituita nel 1894 e suddivisa in due sezioni: quella economica e quella giuridica. Negli anni Trenta le due sezioni si separarono dando vita alla Biblioteca economica e alla Biblioteca giuridica. Oltre a fornire materiale informativo e letteratura specialistica al personale della Banca d’Italia, entrambe le Biblioteche sono aperte al pubblico, in particolare a docenti, ricercatori, economisti, giuristi, esperti di altre istituzioni e studenti universitari.
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Nata con la Commissione nei primi anni Cinquanta, la biblioteca è oggi depositaria in Italia di materiale documentario e bibliografico Unesco e conta più di 12.000 volumi, oltre a circa 400 periodici in prevalenza a carattere internazionale, tra cui le principali riviste dell’Unesco.
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La Biblioteca centrale della Corte dei Conti è una delle maggiori biblioteche giuridiche nazionali con carattere specialistico nell’ambito del diritto pubblico, del diritto civile, dell’economia e della contabilità pubblica, con sezioni dedicate alla storia ed alle scienze sociali. Nel tempo, è stato anche curato un fondo dedicato alla documentazione di fonte amministrativa (la c.d. letteratura grigia). Dispone di un patrimonio superiore ai 250.000 volumi, in continuo incremento, e di oltre 3.000 periodici, italiani e stranieri, tra correnti e cessati. La consultazione a scaffale aperto consente l’accesso diretto a gran parte del patrimonio librario.
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Gli oltre 200.000 volumi e 17.500 periodici conservati dalla biblioteca sono ordinati in sezioni per grandi aree nazionali, all’interno delle quali esistono ripartizioni tematico-cronologiche ricalcate sulle periodizzazioni della storia politico-sociale di ciascun paese. Nello specifico, le raccolte librarie più significative sono quelle relative al pensiero politico ed economico degli illuministi (in Francia, Italia, Germania e Inghilterra); al Risorgimento italiano con particolare attenzione alla discussione economica; alle dinamiche sociali che accompagnano la Prima rivoluzione industriale in Inghilterra; ai moti del 1848 europeo (con particolare attenzione agli Antichi Stati Italiani; alla Seconda repubblica francese, ai moti di Berlino e di Vienna); alla Comune di Parigi; al movimento operaio e socialista tra XIX e XX secolo (in Gran Bretagna, Stati Uniti, Italia, Francia, Germania); alla storia delle Internazionali (Prima, Seconda e Terza); al movimento populista russo; alla vicenda politica, ideologica ed economica della Russia rivoluzionaria e poi dell’Urss; ai fascismi europei; alla Spagna, dalla Seconda repubblica alla Guerra civile; alle vicende della Primavera di Praga e di Solidarność; alle trasformazioni politiche e sociali del Nord America, dell’America latina, dell&rsquoAfrica e dell’Asia nel Novecento.
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La biblioteca Alfredo Oriani è un istituto specializzato in storia contemporanea e studi politici, economici e sociali, con particolare attenzione al fascismo e all’antifascismo, alla storia dei partiti politici, del movimento sindacale e del movimento operaio, alla storia del pensiero politico e sociale, alla storia economica. Il suo attuale patrimonio è di circa 170.000 volumi. Tale patrimonio è arricchito da 1200 periodici, di cui circa 400 correnti, con particolare attenzione alle riviste storiche, politiche ed economiche.
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Progetto nato dalla collaborazione dell’Accademia d’Ungheria, l’Ambasciata di Francia, l’Ambasciata dei Paesi Bassi, l’Ambasciata di Svizzera, il British Council, il Forum Austriaco di Cultura, il Goethe Institut Rom, l’Istituto Cervantes Roma, l’Istituto Polacco, l’Istituto Slovacco, l’Istituto Svizzero di Roma di concerto con l’istituzione Biblioteche del Comune di Roma, con l’obiettivo di realizzare attraverso azioni di cooperazione una Biblioteca Europea che promuova le culture e le lingue nazionali per contribuire alla costruzione dell’Europa e alla formazione di una coscienza dell’identità europea nei cittadini italiani e non.
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La Biblioteca, istituita il 10 maggio 1899 come biblioteca della Provincia di Roma e poi dal 22 giugno 1912 come Biblioteca del Consiglio Provinciale, si configura come Biblioteca specializzata in storia, arte, tradizioni popolari, costume, del territorio di Roma, della provincia e dello Stato Pontificio e nella raccolta di volumi e documenti che testimoniano l’attività istituzionale dell’Ente e dei comuni dell’area metropolitana.
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La Rai ha tre biblioteche - due a Roma e una a Torino - e un centro di documentazione-emeroteca a Roma. Le biblioteche sono di tipo specialistico: a Roma ci sono libri e riviste essenzialmente legate ai temi della comunicazione, dell’adiovisivo, dello spettacolo e del giornalismo, a Torino una biblioteca che raccoglie soltanto materiali dedicati alla pubblicità.
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A cura del Sistema bibliotecario del Politecnico di Torino, comprende molte biblioteche italiane con particolare attenzione a quelle universitarie.
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A cura dell’ICCU (Istituto centrale per il Catalogo Unico) questo è l’elenco delle 6.320 biblioteche italiane che aderiscono al Sistema bibliotecario nazionale, divise in 102 Poli di aggregazione.
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Ha origine dalla biblioteca privata di Antonio Magliabechi, lasciata nel 1714, secondo il suo testamento, "a beneficio universale della città di Firenze". Nel 1737 fu stabilito per decreto che vi fosse depositato un esemplare di tutte le opere che si stampavano a Firenze e dal 1743 in tutto il Granducato di Toscana. Nel 1747 fu aperta per la prima volta al pubblico con il nome di Magliabechiana. Nel 1861 venne unificata con la grande Biblioteca Palatina ed assunse il nome di Biblioteca Nazionale e dal 1885 l’appellativo di Centrale. Dal 1870 riceve per diritto di stampa una copia di tutto quello che viene pubblicato in Italia.
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Nasce nel 1876 per dotare la capitale del Regno d’Italia di un grande archivio del libro, espressione della cultura nazionale. Come sede fu scelto il Collegio romano, antico e monumentale edificio dove già era presente la Bibliotheca Major dei Gesuiti, che ne costituì il nucleo originario. Tale nucleo fu successivamente arricchito con i fondi provenienti dalle biblioteche delle congregazioni religiose soppresse dopo la costituzione del Regno unitario. Dopo un secolo, il 31 gennaio 1975, venne inaugurata la nuova sede nell’area archeologica del Castrum Praetorium. La Biblioteca nazionale centrale di Roma conserva tutta la produzione editoriale italiana, che riceve in virtù della legge sul deposito obbligatorio degli stampati. Inoltre documenta nella sua generalità la cultura straniera, con particolare attenzione alla diffusione della cultura italiana all’estero. Conserva circa 7 milioni di volumi, 8.000 manoscritti, 2.000 incunaboli, oltre 25.000 cinquecentine e 20.000 carte geografiche, 10.000 fra stampe e disegni, oltre quelli raccolti in volume, e di 50.000 testate di periodici.
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Entro ciascuna tipologia, i cataloghi sono raggruppati a seconda della loro copertura geografica, e sono identificati dai nomi degli insiemi delle biblioteche di cui contengono il patrimonio.
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La collezione riunisce 220 cataloghi storici, a volume e a schede, di 38 biblioteche italiane appartenenti al Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, a Enti locali e a Istituti di cultura, per un totale di 6.843.454 immagini.
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La Direzione generale biblioteche e gli istituti culturali, organo centrale del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, svolge funzioni e compiti di coordinamento e vigilanza
in materia di biblioteche pubbliche statali, servizi bibliografici e bibliotecari nazionali, istituti culturali, promozione del libro e della lettura, proprietà intellettuale e diritto d’autore nel quadro della legislazione di competenza.
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È il catalogo online che permette di accedere, in maniera integrata, alle risorse documentarie delle biblioteche civiche, specialistiche, ecclesiastiche, universitarie e degli istituti culturali di tutto il Piemonte, indipendentemente dal Polo SBN o dal Sistema bibliotecario cui aderiscono. In tal senso è un meta-catalogo, perchè soltanto un meta-motore può cercare l’informazione all’interno dei diversi cataloghi, costruiti e implementati secondo logiche differenti.